Le ossa sono il telaio del nostro corpo hanno una struttura complessa che nel tempo cresce e si rinnova. Se lo scheletro subisce dei danni una serie di eventi dinamici crea le condizioni per ripristinare la sua forma e funzione.
Dopo una frattura la riparazione ossea avviene in tre fasi:
1. fase infiammatoria. Si sviluppa un ematoma nella frattura. Il coagulo di fibrina venutosi a formare è utile per l’abiogenesi e la cicatrizzazione. Le piastrine rilasciano fattori di crescita e citochine; le cellule endoteliali vengono stimolate affinché formino i capillari; le cellule staminali mesenchimali e le cellule progenitrici proliferano e si differenziano in osteoblasti.
2. fase riparatrice. Inizia il processo di guarigione. Gli osteoblasti iniziano a depositare una matrice cellulare specifica, il collageno di tipo uno che viene mineralizzato costituisce un osso intessuto immaturo. Un callo osseo si va a formare nella lacuna della frattura sia nel periostio che nell’endostio legando i frammenti rotti.
3. fase di rimodellamento: l’osso intessuto viene sostituito da osso lamellare nel processo dinamico di attività di osteoclasti e di osteoblasti.
Le fratture le possiamo classificare in diversi modi.
Fattura composta: gli elementi non si dividono ma la struttura rimane stabile.
Fattura scomposta: gli elementi si spostano ed è necessaria la riduzione cioè, rimettere i frammenti in modo che combacino.
Fattura comminuta: costituita da molti frammenti.
Altra classificazione è quella di:
Frattura completa: c’è una separazione dei due frammenti.
Frattura incompleta: è solo in una parte e crea una crepa.
Frattura a legno verde: comune nei bambini. L’osso si rompe all’interno ma il periostio, ovvero la parte esterna, rimane stabile.
Esistono poi:
Frattura parcellare: si stacca un pezzo di osso all’estremità.
Frattura da collasso: capita negli anziani con osteoporosi. Il peso del corpo determina lo schiacciamento delle ossa che viene denominato “collasso”. Le più frequenti avvengono a livello dell’ulna e del radio, alle vertebre lombari e a livello del collo del femore.
Frattura da stress: causate non da un unico evento traumatico ma da una serie di piccoli traumi ripetuti. E’ tipica negli sportivi.
Cosa NON fare quando si ha una frattura
La cosa più importante è evitare il fumo. E’ riscontrato che questo rallenta il processo di guarigione fino al 70% della calcificazione. Sconsigliato, anche l’utilizzo di farmaci antinfiammatori. In questo particolare situazione è importate che avvenga l’infiammazione per favorire il processo di calcificazione nell’area interessata.
Come posso guarire una frattura?
Nel caso di rottura di un osso è importante accelerare i processi di guarigione perché maggiore è l’ipo-mobilità più lungo è il percorso di riabilitazione. E’ necessario porre le basi per una corretta calcificazione e accorciare l’immobilità. Quando un’osso subisce una frattura le parti devono combaciare il più possibile è in questa fase che l’organismo richiama sangue nella zona interessata innescando da subito l’inizio della riparazione con la graduale formazione di callo osseo e il processo di rimaneggiamento.
Il primo consiglio è operare a livello alimentare aumentando l’assunzione di proteine e la quota di antiossidanti presenti in verdure e frutta, da non dimenticare l’assunzione di vitamina K per la formazione delle ossa.
E’utile l’utilizzo della Magnetoetrapia?
Magnetoterapia e campi magnetici pulsati danno un sicuro vantaggio nella guarigione. Sanotech utilizza una tecnologia che e in grado trattare la frattura applicando le onde multiformi. L’aiuto dal campo magnetico è naturale e senza alcun tipo di controindicazione.
L’applicazione dei CEMP va ad agire su due aspetti fondamentali:
- stimola gli osteoblasti a produrre tessuto osseo incrementando l’attività di riassorbimento e stimolando la riparazione;
- favorisce la migrazione degli ioni calcio all’interno del tessuto osseo contribuendo alla riparazione delle fratture.
Le fatture non consolidate
Nella maggioranza dei casi una frattura guarisce tra i 30 e i 45 giorni, se al termine di questo tempo non si è formato callo osseo, o la formazione è parziale, siamo di fronte a un ritardo e alla presenza di una frattura non consolidata. E necessario intraprendere un piano terapeutico per saldare l’osso ed agire per evitare le pseudo artrosi; ovvero, la creazione di un’articolazione in un punto dove non è utile o addirittura dannoso. Anche in questi casi la magnetoterapia è un valido supporto: attraverso gli ultrasuoni, riesce a trattare in modo mirato la zona interessata offrendo ottimi risultati.