Che cos’è la polimialgia?
La polimialgia è una malattia reumatica a carattere infiammatorio più rara rispetto all’artrosi o all’artrite. Intreressa muscoli e articolazioni ed è molto frequente in età adulto/senile. Il dolore è localizzato soprattutto al cingolo scapolare e a quello pelvico. La patologia è accompagnata da rigidità che porta a limitazioni funzionali soprattutto al mattino. In queste ore, si hanno difficoltà nello svolgere le attività quotidiane e i sintomi elencati non di rado si associano a problemi sistemici come: stanchezza, calo di peso, inappetenza e lieve febbre.
Chi è affetto da polimialgia reumatica?
La polimialgia colpisce più le donne rispetto agli uomini con un incidenza superiore al 50% e i soggetti interessati hanno un’età oltre i 50’ anni.
Quali sono le cause?
La causa scatenante non è nota. Come molte malattie reumatiche prevalgono molteplici fattori il principale è l’età, con picco di incidenza dai 60 agli 80 anni.
In passato, la malattia è stata molto discussa ed ipotizzando l’associazione con infezioni virali si è andati in cerca dei ”Trigger” che potessero far scattare la polimialgia ma tutti gli studi, ad oggi, hanno escluso singole cause virali.
Quale è la diagnosi?
La diagnosi e di tipo clinico; il paziente, sopra i 50 anni, si presenta dal medico con un esordio sub-acuto della patologia e con il passare delle settimane una progressione del dolore e della rigidità. Quest’ultima è una componente dal risveglio, dura per più di due ore e, nella giornata, tende e migliorare.
Per la diagnosi si seguono degli indici di infiammazione (flogosi), in particolare:
– la proteina C reattiva (PCR): che della fase acuta del processo infiammatorio viene prodotta dal fegato.
– la velocità di eritemosedimentazione (VES): che misura la velocità con cui i globuli rossi si sedimentano sul fondo della provetta che li contiene. I processi patologici determinano un aumento della velocità di eritrosedimentazione.
Nei pazienti affetti da polimialgia questi indici sono elevati e una volta rilevati sono sufficienti per fare la diagnosi .
Come si cura?
La polimialgia da alla persona che ne è affetta un dolore costante, la cura è sempre a base di cortisone. Grazie agli antinfiammatori steroidei si possano avere risultati nel breve-medio tempo ma la terapia deve essere protratta anche per anni in quanto i tassi di recidiva sono di circa il 30%. Una volta trattato il paziente, questo, deve essere seguito da un reumatologo per controllare ed evitare l’insorgere di malattie diverse. E’ importante quindi monitorare e rivalutare nel tempo la diagnosi per escludere altre malattie reumatiche come l’artrite reumatoide. La polimialgia risponde a dosaggi di steroidi medi e bassi che si vanno a ridurre nel tempo. Al contrario, l’aumento avviene solo quando la risposta non è completa. A seconda dei casi, si utilizzano anche farmaci immunosoppressori quando è utile risparmiare maggiori dosaggi di cortisone anche se, ad oggi, quest’ultimo è ancora insostituibile.
Quale è la qualità dello stile di vita?
Visto il trattamento a base di cortisonici che possono contrastare i livelli di glicemia è utile una dieta adeguata oltre una protezione delle ossa che integri calcio e vitamina D necessari a contrastarne l’indebolimento. Importante, è svolgere moderata attività fisica ed evitare fumo ed eccesso alcolico.
Come aiuta la magnetoterapia nel contrasto alla polimialgia reumatica?
Dobbiamo dirlo fin da subito: l’utilizzo di cortisonici è imprescindibile e non sostituibile ma la magnetoterapia può avere un ruolo fondamentale.
I CEMP con la loro funzione antalgica favoriscono il contenimento dei dolori essendo in grado di interrompere la trasmissione del segnale tra le cellule di un organo e il cervello. Inoltre, favoriscono l’incremento delle endorfine cerebrali che sono un ottimo antidolorifico. La seconda funzione è in relazione all’utilizzo del cortisone. Nella fase di cura è importante proteggere le ossa. La magnetoterapia Sanotech è in grado di incrementare la mineralizzazione e la resistenza ossea rallentando o annullando i possibili processi di indebolimento.