La luce infrarossa è invisibile all’occhio umano ma ha un impatto tangibile su salute e benessere. Già le antiche civiltà la utilizzavano per scopi medicinali, ed oggi, ne abbiamo una nuova e importante rivalutazione grazie ai tessuti bio-reattivi. Facciamo ora un breve viaggio attraverso la storia della luce infrarossa, esplorando le numerose applicazioni e capendo il potenziale per promuovere benessere e vitalità.
Quando è stata scoperta la luce infrarossa?
La scoperta della luce infrarossa viene fatta risalire al 1800, quando Sir William Herschel, un astronomo e fisico tedesco naturalizzato britannico, condusse un esperimento per misurare la temperatura di diversi colori nello spettro visibile.
Herschel mise un termometro al mercurio nello spettro prodotto da un prisma di vetro, per misurare il calore delle differenti bande di luce e scoprì che il termometro continuava a salire anche dopo essersi mosso oltre il bordo rosso dello spettro, dove la luce non è più visibile. E’ il primo esperimento che mostra come il calore può trasmettersi grazie ad una forma invisibile di energia.
Dalla scoperta di Herschel, la scienza ha approfondito proprietà ed applicazioni degli infrarossi classificandoli in 3 tipologie:
- vicino infrarosso (lunghezze d’onda da 700 a 1.400 nanometri);
- medio infrarosso (lunghezze d’onda da 1.400 a 3.000 nanometri);
- lontano infrarosso (lunghezze d’onda superiori a 3.000 nanometri).

La scienza medica dietro la luce infrarossa
L’efficacia delle terapie con luce infrarossa risiede nella capacità di penetrare in profondità nei nostri tessuti. A differenza della luce visibile, che viene assorbita o riflessa dagli strati esterni della pelle, la luce infrarossa può raggiungere anche alcuni centimetri sotto il nostro derma e la penetrazione profonda consente di colpire i tessuti sottostanti fino ad influire a livello cellulare stimolando i mitocondri e aumentando la produzione di energia e quindi, l’efficienza cellulare.
Le applicazioni della luce infrarossa hanno trovato strada di pari passo con il progresso tecnologico con la creazione di tessuti ad infrarossi: Celliant è uno di questi.
Celliat, il tessuto bio-reattivo
Medici e preparatori sportivi applicano i tessuti bio-reattivi ad atleti e appassionati di fitness per accelerare il recupero e migliorare le prestazioni. E’ dimostrato che le bio-ceramiche ad infrarossi come Celliant aumentano il flusso sanguigno nel sito di applicazione, nonché l’ossigenazione cellulare, rendendole un prezioso strumento per gli atleti che desiderano migliorare o accelerare i processi di recupero.

Le fibre Celliant sono utili a scopo agonistico ma non solo: stando a contatto durante le ore di sonno, si verifica un impatto benefico al pari di 20-30 minuti in una sauna, ma senza la necessità di recarsi alla spa.
L’aggiunta di celliant alle fibre tessili è possibile polverizzando un gruppo di minerali naturali. Queste bio-ceramiche catturano il calore corporeo in fuga e lo riflettono nella pelle, nei muscoli e nei tessuti del corpo sotto forma di luce infrarossa. Il processo provoca due cambiamenti fisiologici chiave quali l’aumento della circolazione locale e il miglioramento dell’ossigenazione cellulare.






